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Comunicato stampa

L’Amministrazione Comunale dopo aver rispettosamente atteso in silenzio senza mai intervenire prima del termine di un lungo contenzioso e nella convinzione che bisogna sempre rispettare l’esito delle sentenze, solo per amore della verità e dovere di corretta informazione dei cittadini, in replica alle dichiarazioni rilasciate dal Sig.Antonio Galizia alla Gazzetta del Mezzogiorno in data 20 novembre 2015, evidenzia come la tesi difensiva di quest’ultimo è stata dichiarata infondata in ben tre gradi di giudizio, e da ultimo anche dalla Corte di Cassazione, che accogliendo in pieno la tesi difensiva dell’avv. Marcello Vernola legale dell’Ente, ha ribadito ancora una volta l’assoluta legittimità della declaratoria di decadenza da parte del Consiglio Comunale del Sig.Galizia per incompatibilità a causa della pendenza di un contenzioso. Infatti Tra le ipotesi d’incompatibilità elencate nell’art. 63 TUEL vi è la seguente: “4) colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il Comune o con la Provincia.”, Pertanto il Consiglio Comunale preso atto di quanto sopra correttamente ha dichiarato a suo tempo la decadenza dalla carica del consigliere Galizia per incompatibilità, trattandosi nella specie di un atto dovuto, ed anzi non procedendo in tal senso, i consiglieri comunali avrebbero commesso un’omissione di atti d’ufficio.
La Suprema Corte ha quindi statuito con sentenza DEFINITIVA che ancora oggi esiste una lite pendente presso il Tribunale di Bari fra il ricorrente e il Comune di Giovinazzo.
D’altronde il contenuto di una lettera inviata dall’interessato già in qualità di consigliere comunale in carica in data 05.11.2012 al Comune e alla Corte dei Conti, conferma l’esistenza di un conflitto di interessi contrapposti fra le parti e il rischio che con l’attività politica posta in essere dal Galizia quest’ultimo potesse cercare di influenzare l’Amministrazione nel tentativo di far revocare la delibera di incarico in favore del legale costituito in giudizio, cercando così di tutelare interessi propri che contrastano con quelli della pubblica amministrazione in cui si svolge il mandato, proprio ciò che la normativa sull’incompatibilità vuole evitare.
Si smentisce inoltre categoricamente che l’attuale Maggioranza politica abbia mai offerto un posto in giunta al Cons. Galizia, circostanza falsa, e che il Comune, assistito in giudizio dall’Avv. MarcelloVernola, abbia speso soldi pubblici per difendere la legittimità del proprio operato, in quanto il Cons. Galizia è stato pesantemente condannato al pagamento delle spese legali in favore dell’Ente in ogni fase della causa.

L’amministrazione comunale
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